venerdì 4 settembre 2020

Schiavitù mentale

In questi giorni ho letto questa frase...

 "Il vero schiavo difende il padrone, non lo combatte. Perché lo schiavo non è tanto quello che ha la catena al piede, ma quello che non è più capace di immaginarsi la libertà."

(Silvano Agosti - regista, filosofo, scrittore) 

... e inevitabilmente la mia mente è andata al "Mito della Caverna" dove Platone racconta allegoricamente il percorso conoscitivo del filosofo, il quale, nella sua ricerca della verità, si stacca dal mondo sensibile per raggiungere la Verità e il Bene, e ritornare quindi tra gli altri uomini per aiutarli ad andare oltre le apparenze. 



Oggi siamo tempestati di immagini su più fronti (TV, giornali, social network, ecc.) che ci presentano un'enorme varietà di informazioni più o meno veritiere. L'informazione dovrebbe essere più aderente possibile alla realtà, ma le narrazioni attuali più che chiarirci, ci confondono le idee.

Oggi più che mai c'è bisogno di liberarci dalle catene e andare oltre al muro per scoprire cosa sta dietro a ciò che vediamo in fondo alla caverna perché, bisogna ricordarlo, le notizie che leggiamo sono sempre filtrate dalla soggettività del cronista di turno.

La PNL (Programmazione Neuro-Linguistica) ci insegna che "la mappa non è il territorio", ovvero quello che percepiamo non è la realtà, ma un punto di vista soggettivo, quindi la realtà è un'altra cosa, ben più complessa.

E allora cosa fare? 

Oggi è fondamentale non fermarsi alle apparenze, tanto più se arrivano dai mass-media, e cercare di fare esperienze dirette, mettendo in moto la ragione, maturando una propria idea (aletheia) anziché abbracciare l'opinione (doxa) di qualcun'altro. Viceversa avremo sempre bisogno di qualcuno che "ne sappia più di noi" a cui affidare le nostre scelte. Se questa non è schiavitù mentale ...