venerdì 6 febbraio 2015

Comunicazione non verbale e animali

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Oggi, nell'era di Internet, comunichiamo in videoconferenza,  just-in-time, con ogni abitante del globo. I ragazzini sono più disinvolti ad inviare un sms che ad allacciarsi le scarpe. Eppure, vi è grande incomprensione nei rapporti tra persone. 
Come mai gli umani non capiscono le intenzioni dei propri simili, mentre tutto il resto del regno animale comunica perfettamente anche senza un linguaggio articolato come il nostro?

In natura, comunicare efficacemente un pericolo, una fonte di cibo, un atteggiamento di sottomissione significa vivere o morire. Ed ogni specie animale ha i propri mezzi espressivi, efficacissimi: usando perfettamente il linguaggio del corpo, la comprensione è perfetta.

Anche nella comunicazione tra uomini il linguaggio non verbale è di fondamentale importanza: Albert Mehrabian, uno dei primi studiosi di comunicazione, già negli anni ’50 scoprì che nella comprensione di un messaggio, solo il 7% dipende dalle parole, il 38% dal linguaggio para-verbale (tono di voce, inflessione), ed il restante 55% dipende dal non verbale.


Ciò significa che conta molto di più come diciamo una cosa (il 93%) piuttosto che cosa diciamo (solo il 7%): peccato che l’evoluto animale-uomo, capace di esprimersi con un sistema così articolato e complesso come il linguaggio verbale, abbia perso la capacità conscia di usare quello non verbale!

Imparare a decifrare il linguaggio del corpo significa riappropriarsi di quella parte istintiva e naturale della comunicazione che consente di entrare in diretta sintonia con noi stessi e con gli altri. 
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