In questo periodo di pandemia, dove si avvicendano opinionisti di ogni tipo più o meno competenti e più o meno in buona fede, risulta quanto mai attuale questo vecchio detto veneto: "Chi sa fa, chi no sa tasa!".
Sembra risalga ai tempi della Serenissima; si legge infatti che nel 1505 la Repubblica di Venezia abbia deciso di deviare il Brenta attraverso la Brentanova, canale che da Dolo porta l'acqua del fiume a Conche, dove si unisce al Bacchiglione.
Si scatenò quindi la fiera delle opinioni, ognuno voleva dire la sua. Allora la signoria vietò a chiunque, esclusi gli ingegneri addetti all'opera, «d'ingerirsi, scrivere o parlare di questa materia».
Ecco come venne giustificato il provvedimento: «La libertà di parlare intorno le arti – le quali talora non sono abbastanza intese nemmeno da coloro che le professano – promuove confusione e incertezza nei ministri preposti a tali operazioni: lo che tutto poi cade a pubblico pregiudizio».
Tale regola della Serenissima [chi sa fa, chi no sa tasa] se fosse applicata nei giorni odierni, farebbe chiudere internet ...